M. Cristina Cippone Architetto

Farmacia - piazza della Vittoria - LODI Ristrutturazione e allestimento con recupero storico

piazza della Vittoria - Lodi

1998

Committente: privato


In Piazza della Vittoria a Lodi, sotto i portici del fronte Nord-Ovest della bella piazza storica, ha sede la più antica farmacia della città.

Nel tempo l’edificio ha subito parecchi mutamenti e adattamenti strutturali e così pure la farmacia ha seguito l’evolversi e le trasformazioni della sua attività, dallo speziale che preparava tutti i rimedi in bottega fino alla moderna farmacia che offre in vendita la più ampia gamma di prodotti etici, di parafarmaco e di merceologia alternativa e contemporaneamente svolge servizi paramedici.

La struttura della farmacia da tempo però non rispondeva più alle moderne esigenze.

L’arredo ormai sfruttato, le opere murarie degli ultimi allestimenti di adattamento, realizzate nell’ottica esclusivamente commerciale (per altro superata), senza tenere in nessun conto in quale contesto si trovasse la farmacia, imponevano un radicale cambiamento.

Una valida farmacia oggi deve avere un ampio spazio di esposizione self-service, ben progettato e gestito secondo le ultime strategie di marketing, atte a potenziare al meglio le vendite, dove sia facile orientarsi ed individuare le categorie merceologiche presenti (prima infanzia, dietetica, erboristeria, igiene, ecc.) consentendo al cliente di accedere agevolmente agli articoli che lo interessano.

Il banco riveste sempre un’importanza fondamentale essendo comunque il punto dove, chiunque entra in farmacia, prima o poi, deve fare riferimento. La sua posizione rispetto all’ingresso deve essere strategica, le sue dimensioni devono consentire un agevole utilizzo da parte di più persone ed inoltre accogliere cassettiere, computers, pos, ecc.

Interpretare la farmacia in chiave moderna, nel rispetto e nella valorizzazione dell’antico contesto, che per parecchi decenni è stato dimenticato, coperto, maltrattato e impoverito, è stato l’obbiettivo principale che ci si è posti.

Dare funzionalità al complesso di attività di una farmacia con quei vincoli imposti dalla struttura non è stato facile data la forma stretta e allungata della proprietà, con** un solo affaccio su strada**.

Pressante era la necessità di ampliare lo spazio accessibile al pubblico allargandolo ai locali subito adiacenti a quello attuale.

Per indurre la clientela ad addentrarsi nel negozio si sono adottate** svariate strategie**: il capovolgimento della posizione del banco, l’inversione dell’apertura della porta d’ingresso in direzione dell’ex retro, la posa di un mosaico a pavimento che sottolineasse il percorso ed inducesse a proseguire oltre, la demolizione di un muro divisorio, l’allestimento delle pareti del corridoio con specchi per “allargarlo” con trafila continua di luci che accompagnasse agli altri spazi di vendita e servizio.

Compattare il più possibile lo stoccaggio dei farmaci in pochi appositi contenitori (cassettiere) ha permesso di sfruttare al massimo la superficie espositiva disponibile per tutte le altre categorie merceologiche e di preparare rapidamente le ricette, abbreviando i percorsi alle farmaciste e dando loro la possibilità di dedicare maggior tempo al vero servizio di consiglio ai clienti.

L’arredo semplice, creato su misura, la scelta del legno di ciliegio, il top del banco in granito nero assoluto, le laccature di color grafite e l’uso del vetro creano un effetto equilibrato.

Il primo locale retrostante è stato destinato al settore della dermocosmesi, lasciando la possibilità alla clientela di scegliere in tranquillità.

Tutti i servizi di analisi e controlli sono stati collocati nel secondo locale retrostante evitando così il disturbo del via vai delle persone.

Punto focale della farmacia resta comunque il banco di vendita ove ormai da tempo non mancano terminali computers, pos, spazi espositivi appositamente disegnati per la merce da banco e soprattutto ove l’assistenza e il consiglio al pubblico sono ancora di massima importanza.

Fondamentali sono state comunque le opere di ristrutturazione e di restauro volte al recupero di quanto rimasto di storicamente e architettonicamente interessante e tese a ridare dignità ad una situazione senza anima e decisamente stridente rispetto all’ambiente circostante di un certo pregio storico e livello estetico.

All’esterno, la vetrina in legno intarsiato dell’800 è stata restaurata e completata nelle parti mancanti sempre in legno. L’insegna nuova è stata disegnata in sintonia con l’edificio, con l’approvazione della Sopraintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, come del resto anche il progetto degli interni.

Legno e ferro battuto sono i materiali che costituiscono l’insegna, illuminata da proiettori alogeni. I caducei, ai lati del pannello, ricordano l’antico modo di “fare” farmacia, come a testimoniare già all’esterno il passato di quelle mura.

Demolendo più controsoffitti stratificati, pulendo e cercando di ritrovare la struttura originale, è venuto alla luce il vecchio soffitto in legno, ancora decorato con i soggetti tipici della farmacia antica: animali, serpenti, erbe mediche che un attento restauro ci ha permesso ancora di ammirare. Nella decorazione ricorrente è la presenza dei serpenti che da sempre sono simbolo dell’energia vitale e della rinascita da una parte, e di veleno e di morte dall’altra; così si alternano uccelli predatori con la loro vittima che si dibatte nel becco e serpenti liberi avvolti in volute e spire, sinonimi di vitalità.

Le sorprese non sono mancate anche nella parte retrostante dove un’adeguata pulizia ha riportato alla vista una volta a crociera in mattoni a vista, una lesena in granito e una finestra che si affacciava in un cortile interno ormai scomparso e diventato magazzino della farmacia stessa.

Tutti gli impianti sono stati rinnovati studiando attentamente i percorsi ed è stato installato un impianto di raffrescamento a splits.

La luce naturale è pressoché inesistente e quindi particolare attenzione è stata dedicata all’impianto illuminotecnico; questo doveva risolvere svariate esigenze: la valorizzazione del contesto (soffitto, volta a crociera, ecc.), la valorizzazione dei settori espositivi della vetrina e degli scaffali e la funzionalità del banco operativo.

Gradevole è l’equilibrio raggiunto tra la memoria antica riaffiorata, testimonianza di un’attività continuata nel tempo, e l’attività di qualità decisamente al passo coi tempi.

glossario:

  • Affaccio farmacia sotto al portico

  • Stabile risalente al 1.400 circa

  • Bando prescrizioni e arredi moderni nel contesto storico

  • La farmacia apre al pubblico anche locali retrostanti

  • Passaggio all'ampliamento retrostante

  • Zona stoccaggio farmaci

  • Zona laboratorio preparazioni galeniche

  • Civetta con serpente del soffitto in legno scoperto, testimonianza della presenza dell'antica farmacia

  • Pianta progetto farmacia


Maria Cristina Cippone architetto
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